Dalla forma di governo trattata nel capitolo 4 si passa, senza un apparente legame, alla custodia del silenzio e alla modalità di rapporto con l’esterno: un altro tratto, non meno essenziale, del volto della Forma vitae clariana che, capitolo dopo capitolo, si rivela in tutta la sua pluriforme ricchezza. Il parallelismo con la Regola bollata viene meno completamente, trattandosi ora di due temi propri di una comunità monastica e reclusa. Se il servizio dell’autorità e l’ordinamento comunitario ci hanno mostrato il dispiegarsi della vita nella sua estensione orizzontale, silenzio e clausura creano l’ambiente, esteriore e interiore, per il suo sviluppo in profondità: la dimensione contemplativa della sequela di Gesù Cristo può realizzarsi in pienezza solo nella libertà di una reale solitudine.