Lelio Orsi (Novellara, 1508/1511 – 1587) è stato un pittore, architetto e disegnatore italiano, noto per la sua singolarissima versione "visionaria" del Manierismo.
Educato probabilmente tra Mantova e l'Emilia (il suo stile mostra una conoscenza dell'opera grafica e pittorica di Giulio Romano, ma anche di Correggio e Parmigianino) Orsi si trasferì nel 1538 a Reggio Emilia, dove lasciò diversi cicli ad affresco su facciate di edifici, oggi in gran parte perduti (la Torre dell'Orologio e il Palazzo dell'Arte della lana). Processato e condannato all'esilio perché coinvolto in un fatto di sangue, fu costretto a ritirarsi nella Contea di Novellara, suo borgo natale, dove lavorò al servizio dei signori del luogo, un ramo cadetto della famiglia Gonzaga, che lo impiegarono in vasti progetti decorativi per le Chiese, i palazzi e le loro dimore comitali (gli affreschi sono conservati in parte presso il museo Gonzaga di Novellara e in parte alla Galleria Estense di Modena). Molto legato alla famiglia Gonzaga, lavorò alacremente al suo servizio diventando anche un apprezzato membro della corte (amico e confidente). Una data importante per il percorso dell'artista fu il 1554, quando, in un viaggio a Roma, ebbe la possibilità di studiare le opere di Michelangelo, rimanendo particolarmente colpito dal ciclo della Cappella Paolina nei palazzi Vaticani.
Lelio Orsi (Novellara, 1508/1511 – 1587) è stato un pittore, architetto e disegnatore italiano, noto per la sua singolarissima versione "visionaria" del Manierismo.
Educato probabilmente tra Mantova e l'Emilia (il suo stile mostra una conoscenza dell'opera grafica e pittorica di Giulio Romano, ma anche di Correggio e Parmigianino) Orsi si trasferì nel 1538 a Reggio Emilia, dove lasciò diversi cicli ad affresco su facciate di edifici, oggi in gran parte perduti (la Torre dell'Orologio e il Palazzo dell'Arte della lana). Processato e condannato all'esilio perché coinvolto in un fatto di sangue, fu costretto a ritirarsi nella Contea di Novellara, suo borgo natale, dove lavorò al servizio dei signori del luogo, un ramo cadetto della famiglia Gonzaga, che lo impiegarono in vasti progetti decorativi per le Chiese, i palazzi e le loro dimore comitali (gli affreschi sono conservati in parte presso il museo Gonzaga di Novellara e in parte alla Galleria Estense di Modena). Molto legato alla famiglia Gonzaga, lavorò alacremente al suo servizio diventando anche un apprezzato membro della corte (amico e confidente). Una data importante per il percorso dell'artista fu il 1554, quando, in un viaggio a Roma, ebbe la possibilità di studiare le opere di Michelangelo, rimanendo particolarmente colpito dal ciclo della Cappella Paolina nei palazzi Vaticani.
การแปล กรุณารอสักครู่..